Da TriesteCafe – La storia insegna e noi abbiamo il dovere di ricordare e di diffondere la conoscenza, soprattutto ai giovani, delle atrocità che hanno insanguinato la terra in cui vivono. Una tragedia vissuta, nel secondo dopoguerra, da istriani, fiumani, dalmati, ma prima di tutto italiani, vittime dell’orrore delle foibe e costretti all’esodo dalle loro terre, perseguitati dall’odio del regime comunista di Tito che attuò una vera e propria pulizia etnica. Italiani che, all’arrivo nella loro madre patria, dovettero subire anche insulti, fischi e sputi dai comunisti italiani che non persero occasione per definirli ricchi borghesi “fascisti” che fuggivano dalle “magnifiche sorti e progressive” del comunismo titino.
Grazie al giorno del ricordo, istituito con la legge 30 marzo 2004 n.92, oggi possiamo ridare un minimo di dignità alle tante vittime innocenti e ai loro discendenti. Vicende troppo spesso dimenticate o volutamente nascoste che devono essere un monito e uno spunto di riflessione per le giovani generazioni, alle quali affidiamo un patrimonio di memoria che dovranno valorizzare nel tempo. Tra le tante iniziative che fanno da contorno alla cerimonia del 10 febbraio ricordo l’apertura straordinaria del Magazzino 18 per le giornate 11, 12, 15 e 16 febbraio, con prenotazione obbligatoria e la presentazione del volume “Verità infoibate. Le vittime, i carnefici, i silenzi della politica”, da parte degli autori Fausto Biloslavo e Matteo Carnieletto, giovedì 18 presso l’Unione degli Istriani. Un bellissimo libro che tra l’altro trovate in edicola questi giorni con “Il Giornale”.